Abbiamo gentilmente Ringraziamo i membri aggiuntivi del Lever Lab che hanno contribuito alla raccolta dei dati (Andries Ferreira, Danarae Aleman, Alexis Mok, Kaitlin Flynn, Elizabeth Bearce, e Matan Kadosh) e revisione del manoscritto (Andries Ferreira, Rebecca Schneider, e Kate Robbins). Riconosciamo inoltre Roderic Schlotzhauer e Edwin Honse dal MU Fisica Machine Shop per il loro contributo la progettazione e la fabbricazione di tubi di osservazione roditori utilizzati in questo studio. Siamo particolarmente riconoscenti Malea Jan Kunkel (Radiologia Supervisor in Medicina Veterinaria e Chirurgia Dipartimento presso l&#39;Università del Missouri - College di Medicina Veterinaria) e Jan Ivey (Responsabile del Animal Research Cath Lab dell&#39;Università del Missouri - Facoltà di Medicina) per dimostrare la pazienza costante e motivazione durante il funzionamento i fluoroscopes ad alta energia, come abbiamo sviluppato il protocollo VFSS murino. Fonti di finanziamento per questo studio includeva NIH / NIDCD (TE Lever), NIH / NINDS (GK Pavlath), Otolaryngofondi Head and Neck Surgery start-up (TE leva), MU PRIME Fondo (TE Lever), Mizzou Advantage (TE Lever), e il Centro di MU on Aging (TE Lever) - logia.

Open Access per questo articolo è sponsorizzato da Glenbrook.

La disfagia (deglutizione impairment) è un sintomo comune di numerose condizioni di salute che interessano le persone di tutte le età. Gli esempi includono ictus, morbo di Parkinson, il morbo di Alzheimer, la paralisi cerebrale, distrofia muscolare, sclerosi laterale amiotrofica (SLA), malattia di Batten, della testa e del collo, nascita prematura, e l&#39;invecchiamento avanzato. Disfagia è fortemente correlata con la mortalità, tipicamente come conseguenza di malnutrizione grave o polmonite batterica che si sviluppa quando carichi alimentare / liquido / saliva viene aspirato nei polmoni 1-4. Questa condizione medica debilitante e pericolosa per la vita colpisce oltre 15 milioni di persone ogni anno negli Stati Uniti da soli 3. Nonostante l&#39;alta prevalenza e gli esiti negativi associati, attuali opzioni di trattamento per la disfagia sono limitati a palliative (piuttosto che curativo) approcci, come la modificazione della dieta (per esempio, evitando specifiche consistenze cibo / liquidi), cambiamenti posturali (ad esempio, Tucking mento durante la deglutizione), approcci motore (ad esempio, esercita il targeting muscoli nella cavità orale, faringe e laringe), approcci sensoriali (ad esempio, il sapore di attuazione, la temperatura, stimolazione e / o meccanico), e il tubo di alimentazione (ad esempio, la nutrizione e idratazione somministrato per via nasogastrica (NG) tubo o gastrostomia endoscopica percutanea (PEG) tube). Questi trattamenti servono soltanto come terapia sintomatica, piuttosto che prendere di mira le cause di fondo del problema. Infatti, uno dei principali ostacoli alla scoperta di nuovi, trattamenti efficaci per la disfagia è la conoscenza scientifica limitata dei meccanismi patologici responsabili, che sono probabilmente diverso per ogni malattia. Diagnosi disfagia è prevalentemente realizzato utilizzando una procedura radiografica chiamata videofluoroscopia deglutizione studio (VFSS), noto anche come studio bario modificato. Nel corso degli ultimi 30 e più anni, questo test diagnostico è stato considerato il gold-standard per evaluating funzione rondine 5-7. Questo test comporta avere il paziente seduto o in piedi all&#39;interno del percorso del fascio di raggi X di una macchina fluoroscopia mentre l&#39;ingestione volontaria di cibo e consistenze liquidi mescolati con un mezzo di contrasto per via orale, di solito solfato di bario 8,9 o ioexolo 10. Come il paziente inghiotte, cibo e liquidi contenenti mezzo di contrasto può essere visto in tempo reale tramite un monitor di un computer durante il viaggio dalla bocca allo stomaco. Strutture dei tessuti molli sono visibili e possono essere valutati rispetto alla struttura e funzione. Ai pazienti viene chiesto di eseguire diverse rondini di ogni alimento e consistenza liquida, che sono tutti video registrato per la successiva visualizzazione e l&#39;analisi fotogramma per fotogramma per quantificare la presenza e il grado di disfagia. Numerosi componenti fisiologiche di deglutizione sono tipicamente analizzati, come il punto anatomica grilletto della rondine faringea, tempo di transito del bolo attraverso la faringe e dell&#39;esofago, la portata e la durata della LarynGEAL elevazione, la posizione e la quantità di residui post-rondine, e la presenza e la ragione fisiologica per aspirazione 7,11. Aspetti del protocollo VFSS umana sono stati recentemente adattati per lo studio ratti liberamente comportano; Tuttavia, i risultati sono stati limitati perché i topi non sono rimasti nel campo videofluoroscopia di vista durante i test 12. VFSS non è stata tentata con i topi. Adattamento di successo del protocollo VFSS umana per l&#39;uso con i topi e ratti potrebbe fornire un metodo di ricerca romanzo di indagare le centinaia di murino attualmente esistenti (topi e ratti) modelli di malattie che sono noti per causare disfagia negli esseri umani. Questo nuovo metodo (di seguito anche VFSS murine) sarebbe quindi accelerare l&#39;identificazione e la validazione di modelli murini di disfagia che sono adatti per lo studio dei meccanismi neurofisiologici alla base all&#39;interno dei tessuti muscolari, i nervi, e il cervello che sono patologici e contribuire alla disfagia in uomo. Inoltre, murino VFSS consentirebbe l&#39;identificazione delle misure oggettive (biomarkers) di funzione di rondine / disfunzioni che potrebbero essere confrontato direttamente con gli esseri umani. Questi incrociati specie biomarcatori videofluoroscopia potrebbero poi servire misure di esito in quanto nuovi per quantificare l&#39;efficacia del trattamento in studi preclinici con i topi e ratti, che meglio tradurre a sperimentazioni cliniche con le persone. A tal fine, il protocollo VFSS murino è stata stabilita utilizzando ~ 100 topi di entrambi i sessi. Tutti i topi erano o C57 o ibridi C57 / SJL ceppi. I topi C57 non sono stati geneticamente modificati, mentre C57 / SJL era il ceppo sfondo per una colonia di transgenico SOD1-G93A (o SOD1) topo, il modello animale più diffuso della SLA. La colonia SOD1 è un approssimativo 50-50 mix di transgenici (cioè ALS colpiti) topi e nontransgenic (cioè, non affetti) fratellini. Il protocollo VFSS murino costituito da tre componenti: <ol><li&gt; camere di osservazione su misura che consentono l&#39;alimentazione volontaria e deglutizione in piedi sfrenato in uno spazio confinato all&#39;interno di una macchina fluoroscopia, </li><li> Ricette che mascherano la avversiva gusto / odore di mezzi di contrasto per via orale e producono radiodensity sufficiente per consentire un&#39;adeguata visualizzazione di deglutizione, </li><li> Un protocollo step-by-step test che massimizza il rispetto degli animali, riduce al minimo il tempo totale di prova e di esposizione alle radiazioni, e permette la quantificazione dei diversi parametri di rondine per ogni fase di deglutizione (cioè, per via orale, della faringe, dell&#39;esofago e). </li></ol> L&#39;effetto combinato produce un comodo basso stress, ambiente esame, auto-alimentazione che consente di valutare l&#39;alimentazione tipica e deglutizione comportamenti dei topi.

<table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" >
	<tbody>
		<tr >
			<td >Name of Material/ Equipment</td>
			<td >Company</td>
			<td >Catalog Number</td>
			<td >Comments/Description</td>
		</tr>
		<tr >
			<td >Polycarbonate tubing for observation chambers</td>
			<td >McMaster-Carr</td>
			<td >3161T41</td>
			<td>Body of observation tubes, 2&#34;X2&#34; diameter, 0.080&#34; thick wall</td>
		</tr>
		<tr >
			<td >Polycarbonate sheet&#160; for observation chambers</td>
			<td >McMaster-Carr</td>
			<td >9115K71</td>
			<td>End-caps for observation tubes, 2&#34;x12&#34;x3/4&#34;</td>
		</tr>
		<tr >
			<td >Polycarbonate sheet&#160; for observation chambers</td>
			<td >McMaster-Carr</td>
			<td >8574K281</td>
			<td>Peg-bowls for observation tubes</td>
		</tr>
		<tr >
			<td >Silicone O-rings&#160; for end-caps of observation chambers</td>
			<td >McMaster-Carr</td>
			<td >9396K108</td>
			<td>S1138 AS568-029, pack of 25 
			http://www.mcmaster.com/#o-rings/=t0wt5r&#160;</td>
		</tr>
		<tr >
			<td >Silicone stoppers for observation chambers</td>
			<td >McMaster-Carr</td>
			<td >2903K22</td>
			<td>Package of 10 stoppers to plug the oval opening in the top of the observation chamber when using a peg-bowl 
			http://www.mcmaster.com/#catalog/120/3803/=t0y5at</td>
		</tr>
		<tr >
			<td >Centrifuge tubes for sipper tube bottles</td>
			<td >Evergreen Scientific</td>
			<td >222-3530-G80</td>
			<td>30 ml freestanding centrifuge tubes, with caps, sterile 
			https://www.evergreensci.com/labware-catalog/tubes-and-vials/30-and-50-ml-centrifuge-tubes/&#160;</td>
		</tr>
		<tr >
			<td >Silcone stoppers for sipper tube bottles</td>
			<td >Saint-Gobain Performance Plastics</td>
			<td >DX263031-10&#160;</td>
			<td>Number 31D, size: 26 mm bottom, 32 mm top, 30 mm high; 10 pack;&#160; 
			http://www.labpure.com/en/Products.asp?ID=179&#38;PageBrand=STOPPERS</td>
		</tr>
		<tr >
			<td >Stopper borers for sipper tube bottles</td>
			<td >Thomas Scientific</td>
			<td >3276G40</td>
			<td>Cork Borer Set that ranges from 3/16-15/16 inch&#160; 
			http://www.thomassci.com/Supplies/Corks/_/CORK-BORER-SET-316-1516-IN?q=Humboldt</td>
		</tr>
		<tr >
			<td >Drinking tubes for sipper tube bottles</td>
			<td >Ancare</td>
			<td >TD-100&#160;</td>
			<td>2 1/2&#8221; long drinking tubes with 5/16&#8221; opening, straight ball-spout 
			http://www.ancare.com/products/watering-equipment/open-drinking-tubes/straight-tubes-ball-point&#160;</td>
		</tr>
		<tr >
			<td >Iohexol for making oral contrast agent solution</td>
			<td >GE Healthcare</td>
			<td ></td>
			<td>350 mg iodine per ml 
			http://www3.gehealthcare.com/en/products/categories/contrast_media/omnipaque&#160;</td>
		</tr>
		<tr >
			<td >Chocolate syrup for flavoring oral contrast agent</td>
			<td >Herseys</td>
			<td ></td>
			<td></td>
		</tr>
		<tr >
			<td >10 ml syringe for syringe delivery system</td>
			<td >Becton, Dickinson and Company</td>
			<td >309604</td>
			<td>Luer lock tip syringe without needle, 100 per box 
			http://www.bd.com/hypodermic/products/syringeswithoutneedles.asp</td>
		</tr>
		<tr >
			<td >Catheter tubing for syringe delivery system</td>
			<td >Becton, Dickinson and Company</td>
			<td >427451</td>
			<td>Polyethylene Tubing (Non-Sterile) (PE 240) 100&#39; 
			http://www.bd.com/ds/productCenter/427451.asp&#160;</td>
		</tr>
		<tr >
			<td >Needle for syringe delivery system</td>
			<td >Becton, Dickinson and Company</td>
			<td >427560</td>
			<td>15-gauge needle, fits into PE 240 catheter tubing 
			http://www.bd.com/ds/productCenter/427560.asp&#160;</td>
		</tr>
		<tr >
			<td >Delrin acetal resin rod for syringe delivery system</td>
			<td >McMaster-Carr</td>
			<td >8576K15</td>
			<td>1/2 inch diameter, black 
			http://www.mcmaster.com/#catalog/120/3609/=t0wvaf&#160;</td>
		</tr>
		<tr >
			<td >Acrylic sheeting for scissor lift</td>
			<td >Ponoko</td>
			<td ></td>
			<td>Laser cut 
			http://www.ponoko.com&#160;</td>
		</tr>
		<tr >
			<td >3D printed ABS frame</td>
			<td >Engineering Rapid Prototyping Facility, University of Missouri</td>
			<td ></td>
			<td></td>
		</tr>
		<tr >
			<td >Brass rods for scissor lift</td>
			<td >Amazon</td>
			<td >TTRB-03-12-03</td>
			<td>made into axles 
			http://www.amazon.com/Brass-Seamless-Round-Tubing-Length/dp/B000FN898M</td>
		</tr>
		<tr >
			<td >Drawer slide for scissor lift</td>
			<td >Richelieu</td>
			<td >10292G116</td>
			<td>Attaches to base of scissor lift 
			http://www.lowes.com/pd_380986-93052-T35072G16_0__?productId=50041754</td>
		</tr>
		<tr >
			<td >28BYJ-48 stepper motor for scissor lift</td>
			<td ></td>
			<td ></td>
			<td>2 each</td>
		</tr>
		<tr >
			<td >ULN2003 Darlington transistor array for scissor lift</td>
			<td >Toshiba</td>
			<td >ULN2003APG</td>
			<td>Used as stepper drivers (2 each)</td>
		</tr>
		<tr >
			<td >ATTINY85 microcontroller for scissor lift</td>
			<td >Atmel</td>
			<td >ATTINY85-20PU</td>
			<td>2 each 
			http://www.taydaelectronics.com/attiny85-attiny85-20pu-8-bit-20mhz-microcontroller-ic.html</td>
		</tr>
		<tr >
			<td >Nylon spur gear</td>
			<td >McMaster-Carr</td>
			<td >57655K34</td>
			<td>2 each 
			http://www.mcmaster.com/#57655k34/=t0yaqz</td>
		</tr>
		<tr >
			<td >Nylon spur gear rack</td>
			<td >McMaster-Carr</td>
			<td >57655K62</td>
			<td>2 each 
			http://www.mcmaster.com/#57655k62/=t0ybh9</td>
		</tr>
		<tr >
			<td >4-40 nylon machine screws</td>
			<td >McMaster-Carr</td>
			<td >95133A315</td>
			<td>Lift assembly 
			http://www.mcmaster.com/#95133a315/=t0yd8q</td>
		</tr>
		<tr >
			<td >4-40 nylon hex nuts</td>
			<td >McMaster-Carr</td>
			<td >94812A200</td>
			<td>Lift assembly 
			http://www.mcmaster.com/#94812a200/=t0ye29</td>
		</tr>
		<tr >
			<td >Buna-N O-Ring AS568A Dash No. 104</td>
			<td >McMaster-Carr</td>
			<td >9452K318</td>
			<td>Lift assembly 
			http://www.mcmaster.com/#9452k318/=t0yem7</td>
		</tr>
		<tr >
			<td ></td>
			<td ></td>
			<td ></td>
			<td></td>
		</tr>
	</tbody>
</table>

adapting human videofluoroscopic swallow study methods to detect and characterize dysphagia in murine disease models

Questo studio adattato videofluoroscopia umana deglutizione studio (VFSS) metodi per l&#39;utilizzo con modelli di malattia murini al fine di facilitare la ricerca traslazionale disfagia. I risultati di successo dipendono tre componenti critici: camere di prova che permettono di auto-alimentazione, mentre in piedi sfrenato in uno spazio ristretto, le ricette che mascherano la avversiva gusto / odore di mezzi di contrasto per via orale disponibili in commercio, e un protocollo di step-by-step test che consente la quantificazione di rondine fisiologia. Eliminazione di uno o più di questi componenti avranno un impatto negativo sui risultati dello studio. Inoltre, la capacità di livello di energia del sistema di fluoroscopia determinerà che ingoiare parametri può essere esaminato. La maggior parte dei centri di ricerca hanno fluoroscopes alta energia progettati per essere utilizzati con le persone e gli animali più grandi, che si traduce in eccezionalmente scarsa qualità delle immagini durante il test di topi e altri piccoli roditori. Nonostante questa limitazione, abbiamo identificato sette VFSParametri S che sono costantemente quantificabili in topi quando si utilizza un fluoroscopio alta energia in combinazione con il nuovo protocollo VFSS murino. Recentemente abbiamo ottenuto un sistema a bassa fluoroscopia energetico con capacità eccezionalmente alta di imaging e di ingrandimento che è stato progettato per l&#39;uso con topi e altri piccoli roditori. Operazioni preliminari con questo nuovo sistema, in combinazione con il nuovo protocollo VFSS murino, ha identificato 13 parametri di rondine che sono costantemente quantificabile nei topi, che è quasi il doppio del numero ottenuto con convenzionali (cioè ad alta energia) fluoroscopes. Individuazione di parametri aggiuntivi rondine è atteso come ottimizziamo le capacità di questo nuovo sistema. Risultati finora dimostrano l&#39;utilità di utilizzare un sistema di fluoroscopia a bassa energia per rilevare e quantificare i cambiamenti sottili rondine fisiologia che potrebbero altrimenti essere trascurati quando si utilizza fluoroscopes alta energia per studiare modelli di malattia murini.

Abbiamo progettato con successo un romanzo e replicabile protocollo VFSS specifici murino che include camere di prova che permettono di auto-alimentazione, ricette per aromatizzanti agenti di contrasto per via orale, e un protocollo di step-by-step test che consente di quantificare rondine fisiologia. La capacità di livello di energia del sistema di fluoroscopia determinato che ingoiare parametri potrebbero essere studiate in topi. Inizialmente abbiamo usato fluoroscopes alta energia progettati per essere utilizzati con le persone e gli animali più grandi (ad esempio, GE Advantx, GE OEC 9600, e Omega Cardiac Cath CS-25, ciascuna a 30 fotogrammi al secondo). Tuttavia, questi sistemi hanno avuto capacità di ingrandimento insufficienti per i topi di prova, che ha portato il riempimento animali solo una piccola porzione del campo visivo (Figura 9). Come risultato, la qualità dell&#39;immagine era eccezionalmente scarsa, rendendo impossibile visualizzare maggior parte delle strutture del meccanismo di deglutizione. Nonostante questa limitazione, abbiamo identificato 7 obiettivo VFSS rondine parametri che sono stati costantemente quantificabili per i topi quando si utilizza un convenzionale (cioè, alta energia) fluoroscopio in combinazione con il nuovo protocollo VFSS murino (Tabella 3). Inoltre, abbiamo identificato lo spazio vallecula come punto di trigger anatomica per la deglutizione in topi adulti sani (3-17 mesi di età), così come i topi con le condizioni di età avanzata (&gt; 18 mesi) e SLA allo stadio terminale. <img alt="Figura 9" src="/files/ftp_upload/52319/52319fig9highres.jpg" width="650" /> Figura 9:. High Energy fluoroscopia Sistemi Sinistra: immagine Rappresentante di un mouse ottenuto con alta energia (ad esempio, i sistemi convenzionali) fluoroscopia. Si noti che il mouse riempie solo una piccola porzione del campo di vista fluoroscopia, dimostrando così la capacità di ingrandimento insufficiente fluoroscopes convenzionali per roditori imaging. Destra: Stessa immagine ingrandita post-capture utilizzando un programma software di editing video. Freccia nera: ingoiare punto di trigger (vallecule). Freccia bianca:. Bolo nell&#39;esofago distale, immediatamente prima di passare attraverso la giunzione GE (asterisco bianco) <a href="https://jove.unicartagenaproxy.elogim.com/files/ftp_upload/52319/52319fig9highres.jpg" target="_blank">Clicca qui per vedere una versione più grande di questa figura.</a> <table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0"><tbody><tr><td> PARAMETRI SWALLOW </td><td style="width:140px"> Alta Energy System </td><td style="width:140px"> Low Energy System </td></tr><tr><td> Inter-Rondine Interval (ISI) </td><td> X </td><td> X </td></tr><tr><td> Jaw Escursione Rate (Lick tasso equivalente) </td><td> X </td><td> X </td></tr><tr><td> Jaw Escursione Distanza </td><td> X </td><td> X </td></tr><tr><td> Lick-Rondine Rapporto </td><td> X </td><td> X </td></tr><tr><td> Rondine Tasso </td><td> X </td><td> X </td></tr><tr><td> PharyngEAL Tempo di transito (PTT) </td><td></td><td> X </td></tr><tr><td> Bolo velocità attraverso faringe </td><td></td><td> X </td></tr><tr><td> Esofagea Tempo di transito (ETT) </td><td></td><td> X </td></tr><tr><td> Bolo velocità attraverso Esofago </td><td></td><td> X </td></tr><tr><td> Bolo velocità attraverso faringe e dell&#39;esofago </td><td> X </td><td> X </td></tr><tr><td> Bolo Area </td><td></td><td> X </td></tr><tr><td> Faringea Residue Area </td><td></td><td> X </td></tr><tr><td> Volume di liquido Consumed </td><td> X </td><td> X </td></tr></tbody></table> Tabella 3: Rondine parametri quantificabili Utilizzando alta Versus Low Energy fluoroscopia Systems. Recentemente abbiamo ottenuto un sistema di fluoroscopia basso ingrandimento energetico chiamato The LabScope (Glenbrook Technologies, Randolph, NJ) che è stato specificamente progettato per il nostro laboratorio per l&#39;uso contopi e altri piccoli roditori (Figura 10). Tuttavia, i marcatamente maggiori livelli di ingrandimento di questo sistema reso impossibile vedere l&#39;intero meccanismo deglutizione di un topo in un unico campo di vista. Invece, due posizioni di prova sono richiesti, come mostrato in Figura 11. Posizione 1 consente la visualizzazione dell&#39;intera testa e prossimale regione toracica. Questa posizione è necessaria per valutare le fasi orale e faringea della deglutizione. Posizione 2 consente la visualizzazione dal punto di innesco rondine (cioè, vallecule) alla gastroesofageo (GE) giunzione. Questa posizione è necessaria per valutare la fase esofagea della deglutizione. Operazioni preliminari con il LabScope in combinazione con il nuovo protocollo VFSS murino ha identificato 13 parametri rondine oggettivi che sono costantemente quantificabile nei topi, che è quasi il doppio del numero ottenuto con alta energia (ad esempio, convenzionali) fluoroscopes (Tabella 3). Questo o<html> E SITO è attribuita alle capacità avanzate di ingrandimento Il LabScope, che consente la visualizzazione di numerose strutture anatomiche (Figura 12) che erano in sostanza invisibile quando si usano sistemi convenzionali: ad esempio, l&#39;osso ioide, trachea, e vertebre cervicali. Come risultato, siamo anche stati in grado di analizzare i video delle prove di penetrazione laringea e aspirazione. Né penetrazione né aspirazione è stato osservato per qualsiasi mouse in questo studio, indipendentemente dalle condizioni di salute o di malattia. <img alt="Figura 10" src="/files/ftp_upload/52319/52319fig10highres.jpg" width="650" /> Figura 10:. Il LabScope sinistra: Il LabScope esibisce come fluoroscopio desktop per piccoli animali. Destra: Vista del primo piano di The LabScope con componenti etichettati. La tabella forbice sta posizionando una camera di osservazione all&#39;interno del campo fluoroscopio visivo.<html> tp_upload / 52319 / 52319fig10highres.jpg &quot;target =&quot; _ blank &quot;&gt; Clicca qui per vedere una versione più grande di questa figura. <img alt="Figura 11" src="/files/ftp_upload/52319/52319fig11highres.jpg" width="650" /> Figura 11:. Low Energy fluoroscopia sistema Immagini di un topo ottenuta utilizzando un sistema di bassa fluoroscopia energetico. Si noti che la capacità alto ingrandimento impedisce visualizzazione dell&#39;intero meccanismo rondine all&#39;interno del campo di vista fluoroscopia. A sinistra: Posizione 1 - consente di visualizzare l&#39;intera testa e prossimale regione toracica. Il punto di innesco rondine (freccia nera) è essenzialmente centrato all&#39;interno del campo visivo. Destra: Posizione 2 - permette la visualizzazione dal punto di innesco rondine (freccia nera) fino al bivio di GE (asterisco bianco). Nota il bolo passa attraverso l&#39;esofago distale (freccia bianca).<html> g11highres.jpg &quot;target =&quot; _ blank &quot;&gt; Clicca qui per vedere una versione più grande di questa figura. <img alt="Figura 12" src="/files/ftp_upload/52319/52319fig12highres.jpg" width="650" /> Figura 12:. Usando strutture anatomiche visibile una fluoroscopia sistema energetico a basse anche con l&#39;impostazione di ingrandimento più basso (a sinistra), strutture ossee della testa e del collo di un mouse sono facilmente visibili utilizzando il nostro sistema di bassa fluoroscopia energia (cioè, il LabScope). Strutture anatomiche all&#39;interno del quadrato nero sono mostrati (ed etichettati) a più alto ingrandimento per la destra. Migliorata la visualizzazione delle strutture ossee consente la quantificazione di alcuni parametri aggiuntivi rondine che erano impossibili da analizzare con fluoroscopes alta energia. <a href="https://jove.unicartagenaproxy.elogim.com/files/ftp_upload/52319/52319fig12highres.jpg" target="_blank">Clicca qui per vedere una versione più grande di questa figura.</a> t &quot;&gt; Rondine rate e l&#39;intervallo tra rondine sono parametri VFSS rappresentativi che possono essere quantificate con sistema basse o alte fluoroscopia energia in combinazione con il nuovo protocollo VFSS murino Questi due parametri di rondine sono stati quantificati per tre gruppi di topi:. SOD1-G93A (SOD1) topi transgenici (cioè, un modello di SLA) in stadio terminale della malattia tra i 4-5 mesi di età, di età compresa tra i topi C57 (18-24 mesi di età), e un gruppo di controllo di soggetti sani giovani (4-8 mesi di età) topi C57 e fratellini nontransgenic dalla colonia SOD1. Tutti i dati si riferiscono a becco solo bere, utilizzando un sistema a bassa o ad alta energia fluoroscopia. Non sono state riscontrate differenze significative tra i giovani topi C57 e giovane nontransgenic (controllo) i topi dalla SOD1 colonia rispetto a questi due parametri, rondine. Pertanto, i dati sono stati combinati in un gruppo generale di &quot;controllo&quot; di giovani topi sani per il confronto con età compresa tra i topi C57 e topi SOD1 stadio terminale Rondine rate (ad esempio,il numero di rondini per 2 secondi consecutivi di bere ininterrotto) è stata significativamente più lenta per i topi SOD1 rispetto ai topi di età e controlli C57. Intervallo Inter-rondine (cioè il tempo che intercorre tra due rondini successivi) non era significativamente differente tra i due gruppi. Questi risultati supportano l&#39;idea che i profili disfagia sono suscettibili di essere nettamente diverso per ogni condizione di malattia (Figura 13). <img alt="Figura 13" src="/files/ftp_upload/52319/52319fig13highres.jpg" width="650" /> Figura 13:. I risultati preliminari Questa figura mostra i risultati preliminari rappresentativi per due parametri di rondine VFSS quantificati utilizzando il protocollo VFSS murino: ingoiare rate (a sinistra) e l&#39;intervallo inter-rondine (a destra). Rondine tasso era significativamente più lenta per i topi SOD1 rispetto ai topi di età e controlli C57. Non significative differenze di gruppo sono stati identificati per inter-rondine traval. Le linee nella parte superiore delle barre indicano differenze statisticamente significative (p &lt;0.05) tra i gruppi, identificati utilizzando Bonferroni confronti a coppie. Barre di errore rappresentano ± 1 SEM. <a href="https://jove.unicartagenaproxy.elogim.com/files/ftp_upload/52319/52319fig13highres.jpg" target="_blank">Cliccate qui per vedere una versione più grande di questa figura.</a>

Watch this Scientific Journal Video about Adapting Human Videofluoroscopic Swallow Study Methods to Detect and Characterize Dysphagia in Murine Disease Models at JoVE.com

Adapting Human Videofluoroscopic Swallow Study Methods to Detect and Characterize Dysphagia in Murine Disease Models

Questo studio adattato con successo videofluoroscopia deglutizione studio (VFSS) metodi umani per l&#39;utilizzo con modelli di malattia murini al fine di facilitare la ricerca traslazionale disfagia.

Adattamento umani videofluoroscopia Rondine metodi di studio per individuare e caratterizzare disfagia in modelli di malattia Murine

This study adapted human videofluoroscopic swallowing study (VFSS) methods for use with murine disease models for the purpose of facilitating ...

adapting-human-videofluoroscopic-swallow-study-methods-to-detect

Universidad de Cartagena UDEC

Research

JoVE Journal

Medicine

21.1K Views.  University of Missouri.  Questo studio adattato con successo videofluoroscopia deglutizione studio (VFSS) metodi umani per l'utilizzo con modelli di malattia murini al fine di facilitare la ricerca traslazionale disfagia. 

Video: Adapting Human Videofluoroscopic Swallow Study Methods to Detect and Characterize Dysphagia in Murine Disease Models

Methods to Quantify Pharmacologically Induced Alterations in Motor Function in Human Incomplete SCI

Spinal cord injury (SCI) is a debilitating disorder, which produces profound deficits in volitional motor control. Following medical stabilization, recovery from SCI typically involves long term rehabilitation. While recovery of walking ability is a primary goal in many patients early after injury, those with a motor incomplete SCI, indicating partial preservation of volitional control, may have the sufficient residual descending pathways necessary to attain this goal. However, despite physical interventions, motor impairments including weakness, and the manifestation of abnormal involuntary reflex activity, called spasticity or spasms, are thought to contribute to reduced walking recovery. Doctrinaire thought suggests that remediation of this abnormal motor reflexes associated with SCI will produce functional benefits to the patient. For example, physicians and therapists will provide specific pharmacological or physical interventions directed towards reducing spasticity or spasms, although there continues to be little empirical data suggesting that these strategies improve walking ability.
In the past few decades, accumulating data has suggested that specific neuromodulatory agents, including agents which mimic or facilitate the actions of the monoamines, including serotonin (5HT) and norepinephrine (NE), can initiate or augment walking behaviors in animal models of SCI. Interestingly, many of these agents, particularly 5HTergic agonists, can markedly increase spinal excitability, which in turn also increases reflex activity in these animals. Counterintuitive to traditional theories of recovery following human SCI, the empirical evidence from basic science experiments suggest that this reflex hyper excitability and generation of locomotor behaviors are driven in parallel by neuromodulatory inputs (5HT) and may be necessary for functional recovery following SCI. 
The application of this novel concept derived from basic scientific studies to promote recovery following human SCI would appear to be seamless, although the direct translation of the findings can be extremely challenging. Specifically, in the animal models, an implanted catheter facilitates delivery of very specific 5HT agonist compounds directly onto the spinal circuitry. The translation of this technique to humans is hindered by the lack of specific surgical techniques or available pharmacological agents directed towards 5HT receptor subtypes that are safe and effective for human clinical trials. However, oral administration of commonly available 5HTergic agents, such as selective serotonin reuptake inhibitors (SSRIs), may be a viable option to increase central 5HT concentrations in order to facilitate walking recovery in humans. Systematic quantification of how these SSRIs modulate human motor behaviors following SCI, with a specific focus on strength, reflexes, and the recovery of walking ability, are missing.
This video demonstration is a progressive attempt to systematically and quantitatively assess the modulation of reflex activity, volitional strength and ambulation following the acute oral administration of an SSRI in human SCI. Agents are applied on single days to assess the immediate effects on motor function in this patient population, with long-term studies involving repeated drug administration combined with intensive physical interventions.

This video demonstrates modulation of reflex activity, volitional strength and ambulation through clinical and quantitative assessments in individuals with motor incomplete SCI as a result of acute oral administration of a serotonin reuptake inhibitor (SSRI).

I metodi per quantificare alterazioni indotta farmacologicamente in funzione motoria in Human incompleta SCI

Spinal cord injury (SCI) is a debilitating disorder, which produces profound deficits in volitional motor control. Following medical stabilization, ...

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Isolation of Soluble and Insoluble PrP Oligomers in the Normal Human Brain

The central event in the pathogenesis of prion diseases involves a conversion of the host-encoded cellular prion protein PrPC into its pathogenic isoform PrPSc 1. PrPC is detergent-soluble and sensitive to proteinase K (PK)-digestion, whereas PrPSc forms detergent-insoluble aggregates and is partially resistant to PK2-6. The conversion of PrPC to PrPSc is known to involve a conformational transition of &alpha;-helical to &beta;-sheet structures of the protein. However, the in vivo pathway is still poorly understood. A tentative endogenous PrPSc, intermediate PrP* or "silent prion", has yet to be identified in the uninfected brain7.
Using a combination of biophysical and biochemical approaches, we identified insoluble PrPC aggregates (designated iPrPC) from uninfected mammalian brains and cultured neuronal cells8, 9. Here, we describe detailed procedures of these methods, including ultracentrifugation in detergent buffer, sucrose step gradient sedimentation, size exclusion chromatography, iPrP enrichment by gene 5 protein (g5p) that specifically bind to structurally altered PrP forms10, and PK-treatment. The combination of these approaches isolates not only insoluble PrPSc and PrPC aggregates but also soluble PrPC oligomers from the normal human brain. Since the protocols described here have been used to isolate both PrPSc from infected brains and iPrPC from uninfected brains, they provide us with an opportunity to compare differences in physicochemical features, neurotoxicity, and infectivity between the two isoforms. Such a study will greatly improve our understanding of the infectious proteinaceous pathogens. The physiology and pathophysiology of iPrPC are unclear at present. Notably, in a newly-identified human prion disease termed variably protease-sensitive prionopathy, we found a new PrPSc that shares the immunoreactive behavior and fragmentation with iPrPC 11, 12. Moreover, we recently demonstrated that iPrPC is the main species that interacts with amyloid-&beta; protein in Alzheimer disease13. In the same study, these methods were used to isolate Abeta aggregates and oligomers in Alzheimer's disease13, suggesting their application to non-prion protein aggregates involved in other neurodegenerative disorders.

A new species of cellular prion protein (PrPC) has recently been identified in uninfected human brains using the methods described here. These methods can be used to isolate various PrP species, while some of them are also useful in isolating other misfolded protein aggregates from human brains.

Isolamento di oligomeri PrP solubili e insolubili nel cervello umano normale

The central event in the pathogenesis of prion diseases involves a conversion of the host-encoded cellular prion protein PrPC into its pathogenic isoform ...

Spectral Karyotyping to Study Chromosome Abnormalities in Humans and Mice with Polycystic Kidney Disease

Conventional method to identify and classify individual chromosomes depends on the unique banding pattern of each chromosome in a specific species being analyzed 1, 2. This classical banding technique, however, is not reliable in identifying complex chromosomal aberrations such as those associated with cancer. To overcome the limitations of the banding technique, Spectral Karyotyping (SKY) is introduced to provide much reliable information on chromosome abnormalities.
SKY is a multicolor fluorescence in-situ hybridization (FISH) technique to detect metaphase chromosomes with spectral microscope 3, 4. SKY has been proven to be a valuable tool for the cytogenetic analysis of a broad range of chromosome abnormalities associated with a large number of genetic diseases and malignancies 5, 6. SKY involves the use of multicolor fluorescently-labelled DNA probes prepared from the degenerate oligonucleotide primers by PCR. Thus, every chromosome has a unique spectral color after in-situ hybridization with probes, which are differentially labelled with a mixture of fluorescent dyes (Rhodamine, Texas Red, Cy5, FITC and Cy5.5). The probes used for SKY consist of up to 55 chromosome specific probes 7-10.
The procedure for SKY involves several steps (Figure 1). SKY requires the availability of cells with high mitotic index from normal or diseased tissue or blood. The chromosomes of a single cell from either a freshly isolated primary cell or a cell line are spread on a glass slide. This chromosome spread is labeled with a different combination of fluorescent dyes specific for each chromosome. For probe detection and image acquisition,the spectral imaging system consists of sagnac interferometer and a CCD camera. This allows measurement of the visible light spectrum emitted from the sample and to acquire a spectral image from individual chromosomes. HiSKY, the software used to analyze the results of the captured images, provides an easy identification of chromosome anomalies. The end result is a metaphase and a karyotype classification image, in which each pair of chromosomes has a distinct color (Figure 2). This allows easy identification of chromosome identities and translocations. For more details, please visit Applied Spectral Imaging website (<a href="http://www.spectral-imaging.com/" target="_blank">http://www.spectral-imaging.com/</a>).
SKY was recently used for an identification of chromosome segregation defects and chromosome abnormalities in humans and mice with Autosomal Dominant Polycystic Kidney Disease (ADPKD), a genetic disease characterized by dysfunction in primary cilia 11-13. Using this technique, we demonstrated the presence of abnormal chromosome segregation and chromosomal defects in ADPKD patients and mouse models 14. Further analyses using SKY not only allowed us to identify chromosomal number and identity, but also to accurately detect very complex chromosomal aberrations such as chromosome deletions and translocations (Figure 2).

Spectral Karyotyping (SKY) is an advanced cytogenetics technique to identify genomic and chromosomal aberrations. This technique takes advantage of chromosome painting probes, which allow classification of all chromosomes. SKY can also identify complex chromosome aberrations and segregation defects in mice and humans with various diseases, including polycystic kidney disease.

Cariotipo spettrale allo studio anomalie cromosomiche negli esseri umani e nei topi con malattia del rene policistico

Conventional method to identify and classify individual chromosomes depends on the unique banding pattern of each chromosome in a specific species being ...

Gene-environment Interaction Models to Unmask Susceptibility Mechanisms in Parkinson's Disease

Lipoxygenase (LOX) activity has been implicated in neurodegenerative disorders such as Alzheimer&#39;s disease, but its effects in Parkinson&#39;s disease (PD) pathogenesis are less understood. Gene-environment interaction models have utility in unmasking the impact of specific cellular pathways in toxicity that may not be observed using a solely genetic or toxicant disease model alone.&#160;To evaluate if distinct LOX isozymes selectively contribute to PD-related neurodegeneration, transgenic (i.e. 5-LOX and 12/15-LOX deficient) mice can be challenged with a toxin that mimics cell injury and death in the disorder.&#160;Here we describe the use of a neurotoxin, 1-methyl-4-phenyl-1,2,3,6-tetrahydropyridine (MPTP), which produces a nigrostriatal lesion to elucidate the distinct contributions of LOX isozymes to neurodegeneration related to PD. The use of MPTP in mouse, and nonhuman primate, is well-established to recapitulate the nigrostriatal damage in PD.&#160;The extent of MPTP-induced lesioning is measured by HPLC analysis of dopamine and its metabolites and semi-quantitative Western blot analysis of striatum for tyrosine hydroxylase (TH), the rate-limiting enzyme for the synthesis of dopamine. To assess inflammatory markers, which may demonstrate LOX isozyme-selective sensitivity, glial fibrillary acidic protein (GFAP) and Iba-1 immunohistochemistry are performed on brain sections containing substantia nigra, and GFAP Western blot analysis is performed on striatal homogenates.&#160;This experimental approach can provide novel insights into gene-environment interactions underlying nigrostriatal degeneration and PD.

Lipoxygenase (LOX) isozymes can generate products that may increase or decrease neuroinflammation and neurodegeneration.&#160;A gene-environment interaction study could identify LOX isozyme-specific effects. Using the 1-methyl-4-phenyl-1,2,3,6-tetrahydropyridine (MPTP) model of nigrostriatal damage in two LOX isozyme-deficient transgenic lines allows for comparison of the contribution of LOX isozymes on dopaminergic integrity and inflammation.

Modelli di interazione gene-ambiente per smascherare i meccanismi di suscettibilità nel morbo di Parkinson

Lipoxygenase (LOX) activity has been implicated in neurodegenerative disorders such as Alzheimer&#39;s disease, but its effects in Parkinson&#39;s disease ...

Murine Model for Non-invasive Imaging to Detect and Monitor Ovarian Cancer Recurrence

Epithelial ovarian cancer is the most lethal gynecologic malignancy in the United States. Although patients initially respond to the current standard of care consisting of surgical debulking and combination chemotherapy consisting of platinum and taxane compounds, almost 90% of patients recur within a few years. In these patients the development of chemoresistant disease limits the efficacy of currently available chemotherapy agents and therefore contributes to the high mortality. To discover novel therapy options that can target recurrent disease, appropriate animal models that closely mimic the clinical profile of patients with recurrent ovarian cancer are required. The challenge in monitoring intra-peritoneal (i.p.) disease limits the use of i.p. models and thus most xenografts are established subcutaneously. We have developed a sensitive optical imaging platform that allows the detection and anatomical location of i.p. tumor mass. The platform includes the use of optical reporters that extend from the visible light range to near infrared, which in combination with 2-dimensional X-ray co-registration can provide anatomical location of molecular signals. Detection is significantly improved by the use of a rotation system that drives the animal to multiple angular positions for 360 degree imaging, allowing the identification of tumors that are not visible in single orientation. This platform provides a unique model to non-invasively monitor tumor growth and evaluate the efficacy of new therapies for the prevention or treatment of recurrent ovarian cancer.

We describe a non-invasive animal imaging platform that allows the detection, quantification, and monitoring of ovarian cancer growth and recurrence. This intra-peritoneal xenograft model mimics the clinical profile of patients with ovarian cancer.

Modello murino per l&#39;imaging non invasivo per rilevare e monitorare Ovarian Cancer Ricorrenza

Epithelial ovarian cancer is the most lethal gynecologic malignancy in the United States. Although patients initially respond to the current standard of ...

Isolation and Excision of Murine Aorta; A Versatile Technique in the Study of Cardiovascular Disease

Cardiovascular disease is a broad term describing disease of the heart and/or blood vessels. The main blood vessel supplying the body with oxygenated blood is the aorta. The aorta may become affected in diseases such as atherosclerosis and aneurysm. Researchers investigating these diseases would benefit from direct observation of the aorta to characterize disease progression as well as to evaluate efficacy of potential therapeutics. The goal of this protocol is to describe proper isolation and excision of the aorta to aid investigators researching cardiovascular disease. Isolation and excision of the aorta allows investigators to look at gross morphometric changes as wells as allowing them to preserve and stain the tissue to look at histologic changes if desired. The aorta may be used for molecular studies to evaluate protein and gene expression to discover targets of interest and mechanisms of action. This technique is superior to imaging modalities as they have inherent limitations in technology and cost. Additionally, primary isolated cells from a freshly isolated and excised aorta can allowing researchers to perform further in situ and in vitro assays. The isolation and excision of the aorta has the limitation of having to sacrifice the animal however, in this case the benefits outweigh the harm as it is the most versatile technique in the study of aortic disease.

Pathology of the aorta can lead to severe morbidity and mortality, therefore research of disease progression and potential therapies is warranted. Here, we present a protocol to isolate and excise the murine aorta to aid researchers in their investigation of cardiovascular disease.

Isolamento e Asportazione di Murine Aorta; Una tecnica versatile nello studio delle malattie cardiovascolari

Cardiovascular disease is a broad term describing disease of the heart and/or blood vessels. The main blood vessel supplying the body with oxygenated ...

Using Adeno-associated Virus as a Tool to Study Retinal Barriers in Disease

M&#252;ller cells are the principal glial cells of the retina. Their end-feet form the limits of the retina at the outer and inner limiting membranes (ILM), and in conjunction with astrocytes, pericytes and endothelial cells they establish the blood-retinal barrier (BRB). BRB limits material transport between the bloodstream and the retina while the ILM acts as a basement membrane that defines histologically the border between the retina and the vitreous cavity. Labeling M&#252;ller cells is particularly relevant to study the physical state of the retinal barriers, as these cells are an integral part of the BRB and ILM. Both BRB and ILM are frequently altered in retinal disease and are responsible for disease symptoms.
There are several well-established methods to study the integrity of the BRB, such as the Evans blue assay or fluorescein angiography. However these methods do not provide information on the extent of BRB permeability to larger molecules, in nanometer range. Furthermore, they do not provide information on the state of other retinal barriers such as the ILM. To study BRB permeability alongside retinal ILM, we used an AAV based method that provides information on permeability of BRB to larger molecules while indicating the state of the ILM and extracellular matrix proteins in disease states. Two AAV variants are useful for such study: AAV5 and ShH10. AAV5&#160;has a natural tropism for photoreceptors but it cannot get across to the outer retina when administered into the vitreous when the ILM is intact (i.e., in wild-type retinas). ShH10 has a strong tropism towards glial cells and will selectively label M&#252;ller glia in both healthy and diseased retinas. ShH10 provides more efficient gene delivery in retinas where ILM is compromised. These viral tools coupled with immunohistochemistry and blood-DNA analysis shed light onto the state of retinal barriers in disease.

To investigate the blood-retinal barrier permeability and the inner limiting membrane integrity in animal models of retinal disease, we used several adeno-associated virus (AAV) variants as tools to label retinal neurons and glia. Virus mediated reporter gene expression is then used as an indicator of retinal barrier permeability.

Utilizzando virus adeno-associati come strumento per studiare le barriere della retina nella malattia

M&#252;ller cells are the principal glial cells of the retina. Their end-feet form the limits of the retina at the outer and inner limiting membranes ...

Ex Vivo Intestinal Sacs to Assess Mucosal Permeability in Models of Gastrointestinal Disease

The epithelial barrier is the first innate defense of the gastrointestinal tract and selectively regulates transport from the lumen to the underlying tissue compartments, restricting the transport of smaller molecules across the epithelium and almost completely prohibiting epithelial macromolecular transport. This selectivity is determined by the mucous gel layer, which limits the transport of lipophilic molecules and both the apical receptors and tight junctional protein complexes of the epithelium. In vitro cell culture models of the epithelium are convenient, but as a model, they lack the complexity of interactions between the microbiota, mucous-gel, epithelium and immune system. On the other hand, in vivo assessment of intestinal absorption or permeability may be performed, but these assays measure overall gastrointestinal absorption, with no indication of site specificity. Ex vivo permeability assays using &#34;intestinal sacs&#34; are a rapid and sensitive method of measuring either overall intestinal integrity or comparative transport of a specific molecule, with the added advantage of intestinal site specificity. Here we describe the preparation of intestinal sacs for permeability studies and the calculation of the apparent permeability (Papp) of a molecule across the intestinal barrier. This technique may be used as a method of assessing drug absorption, or to examine regional epithelial barrier dysfunction in animal models of gastrointestinal disease.

Ex Vivo Intestinal Sacs to Assess Mucosal Permeability in Models of Gastrointestinal Disease

This protocol describes the use of excised intestinal tissue preparations or "intestinal sacs" as an ex vivo model of intestinal barrier function. This model may be used to assess integrity of both the epithelial barrier and the mucous gel layer at specific intestinal sites in animal models of digestive disease.

Ex Vivo intestinale Sacs per valutare mucosa Permeabilità in modelli di malattia gastrointestinale

The epithelial barrier is the first innate defense of the gastrointestinal tract and selectively regulates transport from the lumen to the underlying ...

Methods for Acute and Subacute Murine Hindlimb Ischemia

Peripheral artery disease (PAD) is a leading cause of cardiovascular morbidity and mortality in developed countries, and animal models that reliably reproduce the human disease are necessary to develop new therapies for this disease. The mouse hindlimb ischemia model has been widely used for this purpose, but the standard practice of inducing acute limb ischemia by ligation of the femoral artery can result in substantial tissue necrosis, compromising investigators&#39; ability to study the vascular and skeletal muscle tissue responses to ischemia. An alternative approach to femoral artery ligation is the induction of gradual femoral artery occlusion through the use of ameroid constrictors. When placed around the femoral artery in the same or different locations as the sites of femoral artery ligation, these devices occlude the artery over 1 - 3 days, resulting in more gradual, subacute ischemia. This results in less substantial skeletal muscle tissue necrosis, which may more closely mimic the responses seen in human PAD. Because genetic background influences outcomes in both the acute and subacute ischemia models, consideration of the mouse strain being studied is important in choosing the best model. This paper describes the proper procedure and anatomical placement of ligatures or ameroid constrictors on the mouse femoral artery to induce subacute or acute hindlimb ischemia in the mouse.

Surgical induction of hindlimb ischemia in the mouse is useful to examine angiogenesis, however this is compromised in certain inbred mouse strains that display marked ischemia-induced tissue necrosis. Methods are described to induce subacute limb ischemia using ameroid constrictors to circumvent this problem through the induction of gradual arterial occlusion.

Metodi di acuta e subacuta murino arti posteriori ischemia

Peripheral artery disease (PAD) is a leading cause of cardiovascular morbidity and mortality in developed countries, and animal models that reliably ...

Ferric Chloride-induced Murine Thrombosis Models

Arterial thrombosis (blood clot) is a common complication of many systemic diseases associated with chronic inflammation, including atherosclerosis, diabetes, obesity, cancer and chronic autoimmune rheumatologic disorders. Thrombi are the cause of most heart attacks, strokes and extremity loss, making thrombosis an extremely important public health problem. Since these thrombi stem from inappropriate platelet activation and subsequent coagulation, targeting these systems therapeutically has important clinical significance for developing safer treatments. Due to the complexities of the hemostatic system, in vitro experiments cannot replicate the blood-to-vessel wall interactions; therefore, in vivo studies are critical to understand pathological mechanisms of thrombus formation. To this end, various thrombosis models have been developed in mice. Among them, ferric chloride (FeCl3) induced vascular injury is a widely used model of occlusive thrombosis that reports platelet activation and aggregation in the context of an aseptic closed vascular system. This model is based on redox-induced endothelial cell injury, which is simple and sensitive to both anticoagulant and anti-platelets drugs. The time required for the development of a thrombus that occludes blood flow gives a quantitative measure of vascular injury, platelet activation and aggregation that is relevant to thrombotic diseases. We have significantly refined this FeCl3-induced vascular thrombosis model, which makes the data highly reproducible with minimal variation. Here we describe the model and present representative data from several experimental set-ups that demonstrate the utility of this model in thrombosis research.

We report a refined procedure of the ferric chloride (FeCl3)-induced thrombosis models on carotid and mesenteric artery as well as vein, characterized efficiently using intravital microscopy to monitor time to occlusive thrombi formation.

Ferrico I modelli murini Trombosi indotta da cloruri

Arterial thrombosis (blood clot) is a common complication of many systemic diseases associated with chronic inflammation, including atherosclerosis, ...